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Storia
Pathos Acoustics è stata fondata nel 1994 per volontà di tre “pionieri”: Gaetano Zanini, Gianni Borinato e Paolo Andriolo nella città di Vicenza, un raffinato capoluogo situato nel nord Italia, famoso per i magnifici monumenti di Andrea Palladio.
E la tradizione di realizzare qualcosa di eccezionale continua sin dai giorni del Palladio. Oggi in questa zona le attività principali sono l’industria mettallurgica, l’oreficeria e la moda. Questa città continua a promuovere l’innovazione e la creatività esattamente come all’epoca di Palladio.
Pathos combina passato, presente e futuro, realizzando dei piccoli gioielli dell’hi-fi. Altamente tecnologica e con design e una sonorità che non lasciano dubbi: questi prodotti offrono qualcosa di veramente unico.
L'idea
La storia di Pathos ebbe inizio nel 1994 grazie ad una “coincidenza”. Gianni Borinato ebbe l’idea di realizzare un nuovo circuito di amplificazione e chiese ai suoi due amici, Paolo Andriolo e Gaetano Zanini, di aiutarlo a verificare tutte le opportunità che questa tecnologia poteva offrire. Decisero quindi di costruire il primo prototipo: considerato che Gaetano possedeva un negozio di high-end a Vicenza, avevano le tutte le possibilità per poter eseguire test e comparazioni. All’inizio i tre pionieri pensarono che l’amplificatore usato come riferimento non funzionasse, in realtà il nuovo circuito forniva delle performance sonore fuori del comune, già dal primissimo prototipo. All’inizio ci furono diverse incertezze, ma questo amplificatore non poteva non essere messo in produzione. In altri termini, Pathos nacque proprio per sviluppare e divulgare un nuovo circuito di amplificazione chiamato INPOL (Inseguitore a Pompa Lineare). INPOL è un marchio di proprietà esclusiva Pathos e il circuito possiede un brevetto a livello mondiale.
Design e produzione
Paolo, appassionato di design industriale, iniziò quindi a realizzare l’estetica. Il risultato fu il T.T. – acclamato da molti come l’amplificatore più bello che sia mai stato prodotto. Uno dei pochi classici dell’Hi-Fi del suo tempo – una leggenda vivente.
Gaetano inizio allora la produzione, senza scendere a compromessi nell'uso dei materiali ne dei componenti.Insieme all’innovazione tecnologica, il design e le finiture di pregio dei prodotti sono allo stesso modo fondamentali. Negli anni l’idea “peggiore è l’estetica e migliore è il suono” si era piuttosto diffusa nel settore audio. Pathos ha dimostrato a tutti che si sbagliavano. I prodotti Pathos parlano a molti dei nostri sensi, chiunque può apprezzarli quotidianamente. Una semplice occhiata ad un prodotto Pathos è sufficiente per far sentire al cliente che ha acquistato qualcosa di veramente esclusivo. Talvolta è meglio ascoltare con gli occhi ben aperti.
Tutti i prodotti Pathos sono realizzati a mano in Italia, a Vicenza seguendo la lunga tradizione dell’artigianato italiano. Vengono impiegati solo i migliori componenti, selezionati per garantire una qualità senza paragoni; tutti i prodotti vengono testati seguendo un programma preciso per garantirne la qualità. Prodotti esclusivi meritano un trattamento esclusivo.
Una nuova opportunità per il mercato
L’azienda Pathos naque così ma, non è stato un processo facile, considerato il mercato nel quale avrebbe operato. Il settore audio è noto per la presenza di una miriade di marchi, è un mercato piuttosto limitato e non facile. Ma sicuramente c’era – e c’è tuttora – spazio sufficiente per un marchio che offre soluzioni innovative e un design non comune. L’industria dell’hi-fi aveva bisogno di qualcuno che osasse seguire il cosiddetto “approccio non ortodosso”. Pathos pertanto è stata fondata con la consapevolezza che c’è sempre spazio per coloro che hanno qualcosa di autenticamente nuovo da proporre in quella che è l’emozionante ricerca della massima fedeltà nella riproduzione della musica.
Una nuova filosofia
La filosofia che accompagna il marchio Pathos, l’ “approccio non ortodosso”, ha effettivamente creato il termine di paragono per la filosofia del business che ne consegue. L’approccio di Pathos alla riproduzione della musica non conosce né dogmi né regole, ma l’obiettivo è chiaro: riprodurre la musica nella maniera più autentica. Realizzare prodotti simili o uguali a quelli già presenti sul mercato non appartiene certo alla filosofia Pathos: ogni macchina progettata e realizzata da Pathos deve racchiudere innovazione tecnologica (innovazione intesa non come mero esercizio tecnico!) ma qualcosa capace di offrire degli autentici vantaggi per il conseguimento del primo e unico obbiettivo: la “fedele riproduzione della musica”.
Presente
Attualmente Pathos è conosciuta e apprezzata in tutto il mondo come produttore di amplificatori di alta qualità. Questi prodotti hanno ricevuto diversi premi internazionali e recensioni positive dalla stampa. La sede è cambiata due volte nel corso degli ultimi 10 anni, proprio per soddisfare una richiesta sempre in aumento.
C’è stata una crescita costante e la gamma di prodotti si è ampliata. Pathos si trova nel bel mezzo di un forte sviluppo che sta dando vita a nuovi prodotti. Il circuito INPOL si è evoluto e tuttora nessuno ha avuto un approccio migliore nella realizzazione di amplificatori. Il circuito INPOL è stato realizzato per trasmettere il suono nel miglior modo possibile.
Futuro
La fabbrica Pathos è ora cinque volte più grande degli inizi. Questo ci permette di ripartire il nostro lavoro: un reparto è specializzato nella lavorazione del legno, mentre un altro nella lavorazione del metallo e così via. E il laboratorio Pathos crescerà ancora di più, in quanto Pathos si concentrerà sempre di più in futuro sulle innovazioni tecnologiche. Grazie ai nuovi progetti, l’ “approccio non ortodosso” continuerà ad entusiasmare sia le orecchie che gli occhi. Si tratta solo e sempre di passione.
L’ipotesi iniziale, che ha condizionato tutto il progetto INPOL, parte dalla stessa necessità di evitare
ogni sorta di controreazione globale uscita – ingresso. Si ritiene infatti che, nonostante una controreazione ben realizzata comporti considerevoli vantaggi, essa costituisca pur sempre un artificio, il quale non può non avere implicazioni sul risultato sonico in termini di perdita di naturalezza e “spigolosità”. Un buon progetto che non preveda il ricorso alla controreazione comporta, viceversa, un tasso di distorsione più elevato ed un coefficiente di smorzamento leggermente peggiore, a fronte della possibilità di riprodurre tutta la naturalezza ed il contenuto armonico del segnale originale.
INPOL nasce da tale ipotesi progettuale: realizzare uno stadio di potenza privo di controreazione, con una distorsione contenuta ed un coefficiente di smorzamento accettabile. A tale scopo si utilizza un unico componente allo stato solido in configurazione di inseguitore con guadagno in tensione teorico = 1 e con guadagno in corrente molto elevato. La polarizzazione è in classe A pura allo scopo di evitare le distorsioni di cross-over tipiche degli stadi in classe AB. Vengono inoltre utilizzati esclusivamente semiconduttori NPN, i quali sono intrinsecamente diversi da quelli PNP, diversità che solo la controreazione potrebbe conciliare. INPOL utilizza un grosso induttore come riserva di energia, il quale viene pilotato dal transistor, che lo gestisce come “generatore di tensione comandato”. In questo modo il rendimento teorico viene raddoppiato, dal 25% al 50%, e si ottiene una bassa impedenza d’uscita, necessaria per un corretto coefficiente di smorzamento. INPOL amplifica 1 in tensione pertanto “copia” il segnale ricevuto all’ingresso senza modificarne il contenuto armonico e lasciando inalterata la naturalezza del segnale. L’unico compito di INPOL è dunque quello di fornire la corrente necessaria per il corretto pilotaggio degli altoparlanti. INPOL è brevettato in tutto il mondo.
Ogni progetto nasce da un idea o da una richiesta dei nostri audiofili, inizia cosí la via della progettazione.
Dallo schizzo alla progettazione 3D per valutare tutti gli ingombri, ogni nostro apparecchio
sfrutta al massimo lo spazio a disposizione per rispettare lo spazio della casa.
L'alluminio viene molto utilizzato per le nostre macchine per le grande flessibilità nelle
lavorazioni e per l'alta conducibilità termica. Ogni particolare viene lavorato dal grezzo o da una trafila specificamente disegnata.
Tutti gli scarti di lavorazione vengono riportati in fonderia per essere riforgiati in nuovi
profili da utilizzare per le lavorazioni.
Passa poi per un lavaggio ad ultra suoni per eliminare ogni residuo oleoso dovuto alle
lavorazioni meccaniche.
Ogni particolare viene sabbiato per rendere le superfici più omogenee e predisporle alla
verniciatura
Ultimo processo la verniciatura a polveri di alluminio che produce una brillantezza naturale del materiale e al tempo stesso più resistente al graffio e durevole nel tempo. La polvere di alluminio non crea nessun filtro per la conducibilità termica ne elettrica.
Molti sono i particolari in legno utilizzati nelle nostre macchine. Ogni tavola ricavata dalla pianta viene studiata e intagliata al fine di ottenere il minimo scarto.
Dopo esser lavorato, ogni particolare in legno, viene verniciato con un
fondo trasparente che crea una pellicola protettiva contro urti e umidità e luce del sole,
vengono poi levigati per ottenere una superfice liscia.
Un sottilissimo strato di vernice per la finitura per omogeinizzare la superficie dando il velo
di opacità classico dei nostri prodotti.
ogni scheda viene progettata nei nostri laboratori, dallo schema elettrico al layout del pcb,
ogni soluzione viene studiata e collaudata per garantire il miglior risultato finale.
Ogni volta che si apre un prodotto Pathos la prima impressione che si ha è quello dell'ordine e semplicità nei cablaggi, così da renderlo semplice da assemblare e migliorare i controlli.
Le schede che utilizzano la tecnologia SMT vengono montate con macchinari automatici che posizionano i componenti, vengono saldate in forno sotto un getto d'aria calda,
controllate elettronicamente da macchinari a controllo ottico ed infine se necessario scansionate ai raggi-X
Le schede che utilizzano la tecnologia PTH vengono montate a mano da personale specializzato e poi vengono saldate per mezzo di saldatrice selettiva, con questa tecnologia ogni saldatura riceve la giusta quantità di stagno solo per il tempo necessario (Ogni scheda elettrica viene montata con una macchina automatica immersa in un bagno di stagno rendendo omogenea ogni saldatura).
I componenti più delicati vengono prima selezionati elettricamente poi montati e saldati a mano per garantire la massima qualità ed efficienza nella saldatura.
Le Valvole sono un aspetto fondamentale dei nostri apparecchi, vengono una ad una testate e accoppiate per garantire il perfetto abbinamento e resa.
Ogni scheda prima dell'assemblaggio viene collaudata per verificare e garantire ogni sua funzione.
Il montaggio schede e il cablaggio avviene con molta cura seguendo procedure
prestabilite, tutto dev'essere accurato.
Ogni prodotto dopo esser stato assemblato deve passare almeno 24 ore di collaudo dove
ogni sua funzione viene testata, il test prevede sollecitazioni meccaniche, variazioni e
disturbi nella tensione di rete
L'assemblaggio finale consiste nel completamento con tutte le finiture estetiche ed il
controllo finale di tutte le sue funzioni, infine viene imballato.
Ogni prodotto viene accompagnato dal suo "foglio di lavorazione e collaudo" su cui sono
riportati tutti test da effettuare ed i loro esiti, viene archiviato e vengono segnati ogni
intervento interno od esterno all'azienda così da poter sempre conoscere la storia di ogni
macchina.
In Pathos
siamo convinti che se si vuole che qualcosa sia fatto nel miglior modo possible, si debba seguire personalmente la sua realizzazione, ecco perchè tutti i processi descritti vengono svolti nei
laboratori Pathos che negli anni ha incorporato ogni tipo di macchinario dedicato per ogni
fase di lavoro. I nostri prodotti non sono made in italy, ma fatti da italiani appassionati.
Quando acquisti un prodotto Pathos ti stai portando a casa una parte di noi.
tutta la progettazione viene fatta in Pathos partendo all'idea di un nuovo prodotto, la scelta
dei materiali, della circuitazione e tecnologie, i circuiti stampati, i primi prototipi, le prove di
ascolto fino alla messa in produzione con gli accessori ed imballi, per poter controllare
passo dopo passo tutte le fasi dello sviluppo e garantirne la qualità.
AmpliD è il primo di una nuova linea di amplificatori digitali di Pathos, completamente bilanciato in Classe D con una potenza di uscita di 70 Watt per canale su 8 ohm e 130 watt per canale su 4 ohm con due tipi di ingresso un stereo balanced XLR ed un 1 stereo unbalanced RCA line.
Piccole dimensioni ma generoso in potenza e qualità del suono, AmpliD è all’avanguardia nel campo degli amplificatori digitali i quali da non sottovalutare per innovazione tecnologica.
Il materiale è l’alluminio, utilizzato sia per la verniciatura sia per la scocca e sulla parte superiore è inciso il logo del marchio.
I suoi componenti di altissima qualità ed una tecnologia avanzata gli permettono di non temere paragoni nella sua categoria.
Disponibile in due colori personalizzabili ed associato a Converto Mk2 ed In The Groove crea un ideale sistema per sorgente digitale e phono. Prodotto fabbricato a mano in Italia.
Type | Stereo power amplifier in pure class D, fully balanced |
Output Power | 70W @ 8 Ohm 130W @ 4 Ohm |
Frequency response | 1 Hz – 100 KHz |
THD | < 0,04% |
Damping factor | 50 |
S/N Ratio | 98 dB |
Input impedance | 47 KOhm |
Analogue inputs | 1 stereo balanced XLR & 1 stereo unbalanced RCA line |
Input sensitivity | 0,8 VRMS Unbalanced 0,8+0,8 VRMS Balanced |
Output impedance | 0,16 Ohm |
Gain | 29 dB Unbalanced 23 dB Balanced |
Power consumption | min 8W Max 300W <0,5W standby mode |
Size | 230mm (D) x 200mm (W) x 70mm (H) |
Weight (net/packed) | 5 Kg /6Kg |